Spiedo d'Alta Marca
Lo spiedo di quaglie a Pieve di Soligo

Lo spiedo d’Alta Marca 

Spiedo d’Alta Marca che cos’è? Quali sono le origini? È accertato che lo spiedo di carni miste, come noi lo conosciamo oggi, sia una peculiarità consolidata negli ultimi 70-80 anni, in un territorio che possiamo genericamente riferire a tutta l’area collinare prealpina.

Non a caso, a Pieve di Soligo, nel cuore dell’Alta Marca trevigiana, si decise nel 1956 di festeggiare l’uscita dall’incubo della fame, allestendo nella piazza centrale del paese, davanti al municipio, il primo Spiedo Gigante, su iniziativa della Pro loco pievigina e sotto la regia del grande maestro
speologo Poldo.

All’epoca si trattava di uno spiedo di uccellini, che per questioni etiche e normative,
furono in seguito sostituiti dae quaje, quaglie dei piccoli allevamenti tradizionalmente presenti in Veneto, soprattutto in provincia di Vicenza.

In questo modo la tradizione dello spiedo fu consacrata definitivamente come elemento fondante della gastronomia più tipica e Pieve di Soligo andò ad acquisire nel tempo il ruolo di città dello spiedo, città di riferimento per questo tipo di cottura arrosto, in tutte le sue varianti e molteplici sfaccettature.

Accademia dello Spiedo

Proprio in occasione della celebrazione dei cinquant’anni della manifestazione, nel 2006, il Comune di Pieve,  il Consorzio Pro Loco del Quartier del Piave e Slow Food Treviso, decisero di dare ulteriore risalto a questa tradizione gastronomica, dando vita ad una associazione per la valorizzazione dello spiedo: l’Accademia dello Spiedo d’Alta Marca, con lo scopo di promuovere la cultura di questa ricetta tipica.

Da allora e per passi successivi si arrivò alla pubblicazione di un primo volume dedicato alla storia di questa specialità e successivamente anche ad un vero e proprio Decalogo: i comandamenti, i consigli, per fare bene lo spiedo d’alta marca.

I corsi di spiedo

In seguito, grazie al prezioso contributo di accademici come Massimo Foltran, il prof. Danilo Gasparini, gli storici Enrico Dall’Anese e Otello Fabris e con il supporto dei “menarosti sapienti”, maestri
riconosciuti di quest’arte, si iniziarono ad organizzare anche i primi corsi per menarosti; corsi in cui si ritenne utile formalizzare i vari aspetti tecnici (ingredienti e strumenti), di preparazione e di cottura.

L’Accademia tra i suoi obiettivi ha quello di preservare e promuovere la cultura del cibo e la Qualità dello Spiedo, a partire dai suoi vari ingredienti e contorni, che tutti insieme ne definiscono la ricetta tipica.

Insieme alla Pro loco e ad altre associazioni come “I maestri dello spiedo“, l’Accademia concorre a preservare valorizzandola, una tradizione che trova la sua massima espressione nel riti della convivialità, che da sempre rappresentano la cifra identitaria, dello Spiedo d’Alta Marca.

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